Ornellaia, ospite d’onore del cenone di Capodanno

19 dicembre 2018

Perché non trasformare la cena di fine anno in una grande occasione di degustazione di vini della cantina Ornellaia? Ecco i nostri consigli su come abbinare le pietanze della tradizione con le etichette della più prestigiosa tenuta italiana.

Ornellaia, ospite d’onore del cenone di Capodanno

Se anche tu sei di quelli che aspettano le occasioni importanti per stappare le grandi bottiglie di vino gelosamente custodite in cantina, è arrivato finalmente il momento giusto. Quale circostanza migliore se non quella del cenone di fine anno per trasformare un’irrinunciabile occasione conviviale in una sublime esperienza di degustazione? Un invito allettante per ospiti dal palato fine, entusiasti di festeggiare con calici pieni di sentori sopraffini.

Abbiamo immaginato, così, un percorso tra i sapori tradizionali della cena di Capodanno esaltati, pietanza dopo pietanza, dal gusto prelibato di un vino Ornellaia: dall’antipasto al dessert, ogni abbinamento diventa un connubio esclusivo che celebra il matrimonio tra sapori d’eccezione.

Dall’antipasto al primo: Poggio alle Gazze, Le Volte e Le Serre Nuove Ornellaia

Se ogni cucina vanta un piatto forte della tradizione locale, l’antipasto del cenone di fine anno accomuna tutto il paese: non a caso, quello ‘all’italiana’ imbandisce le tavole da nord a sud con salumi e formaggi misti, seppur nelle varianti più diffuse sul posto. Spesso accompagnato da preparazioni di verdure, l’antipasto all’italiana si presta a svariati abbinamenti con il vino. A dettare la scelta è soprattutto la tipologia di formaggio nel piatto: fresco o stagionato, richiede specifici abbinamenti.

Ornellaia offre varie etichette all’altezza dell’inaugurante pietanza nostrana. Se declinata nei sapori più delicati dei formaggi freschi, dei salumi di carne bianca e delle verdure, consigliamo l’armonia e la delicatezza dell’Ornellaia bianco Toscana IGT Poggio alle Gazze. Il blend di uve Sauvignon Blanc, Viognier e Vermentino conferisce al vino tratti aromatici molto espressivi: fiori bianchi, frutta esotica, agrumi delicati e spezie dolci creano una danza di sentori piacevolmente stimolanti. Il suo sapore energico e corposo è perfetto per deliziare il palato in compagnia dell’antipasto; la trama sapida del Poggio alle Gazze Ornellaia lo rende particolarmente appetibile e apprezzato non solo dagli ospiti intenditori.

Con formaggi più stagionati e salumi di carne rossa meglio abbinare un buon Bolgheri DOC: Le Volte Ornellaia, con il suo profilo ampio e denso esaltato dalla vinificazione di uve Sangiovese, Cabernet-Sauvignon e Merlot, è perfetto per accompagnare il ricco antipasto, così come il vino Ornellaia Le Serre Nuove, con cui la tenuta celebra i vitigni di origine francese con un blend di uve Cabernet-Sauvignon, Merlot, Cabernet franc e Petit Verdot.

I tre vini Tenuta dell’Ornellaia fin qui proposti accompagneranno gli ospiti fino alla prima portata, ultima dell’anno che volge al termine. In questo caso c’è meno accordo sul menù tra le varie regioni d’Italia; anzi, la netta suddivisione si gioca tra pietanze di pesce o di carne: in generale, i primi più diffusi sono gli spaghetti o i risotti ai frutti di mare, i cappelletti, gli agnolotti o i tortellini in brodo. Dalla scelta della pietanza dipende, ovviamente, la scelta del vino. Come per l’antipasto, l’abbinamento va calibrato con cura: meglio l’aromaticità del bianco Poggio alle Gazze per esaltare i sapori più leggeri del pesce, piuttosto che la piacevole corposità e la densità dei vini Ornellaia Le Volte e Le Serre Nuove per accompagnare idealmente, grazie al loro carattere più deciso, tutte le pietanze di carne fino al secondo. 

Un secondo all’altezza dell’Ornellaia Bolgheri DOC Superiore

Una buona degustazione che si rispetti aumenta di intensità di sapori man mano che il palato si abitua ai sentori dei vini proposti all’assaggio. Come suggerisce la tradizione, anche il menù di pietanze vuole il secondo quale portata principale del cenone: immancabile il cotechino con le lenticchie che, da piatto clou della serata, diventa quasi un contorno quando la tavola si cosparge di prelibatezze di carne cucinata secondo le varie usanze locali.

Arrosti e brasati sono la scusa perfetta per degustare un buon Ornellaia Bolgheri DOC Superiore, che diventa il protagonista assoluto di questa degustazione che celebra la fine dell’anno. Con la sua pregevole complessità aromatica, il suo profilo ricco e denso e la sua personalità aristocratica e nobile, rende la serata un vero gala d’eccezione. 

Il Bolgheri Superiore DOC Ornellaia è il vino simbolo della Tenuta dell’Ornellaia: le uve bordolesi maturano al sole del litorale toscano di Livorno particolarmente incline a donare al vino doti di assoluto spessore, esaltando le qualità dei vitigni Cabernet-Sauvignon, Merlot, Cabernet franc, Petit Verdot, tutti protagonisti, in diverse percentuali, dell’opera di vinificazione condotta dai vignaioli Ornellaia nella suggestiva cantina di Castagneto Carducci. 

La potenza espressiva e la straordinaria intensità del Bolgheri Superiore Ornellaia si declinano in un aroma complesso di frutta a bacca nera, erbe balsamiche e spezie. Un vino importante, fine ed elegante come pochi, che al palato racconta la sua trama tannica con piacevole disinvoltura e un elegante finale speziato. Impossibile non ammaliare gli ospiti con un vino di tale levatura, un rosso delle cantine Ornellaia amato da appassionati e intenditori, in grado di affascinare anche i degustatori novelli con la sua qualità ineguagliabile.

Chiudere l’anno con dolcezza: Ornus ed Eligo dell’Ornellaia

Per il gran finale la Tenuta dell’Ornellaia presenta un’opera enologica esclusiva, perfetta per l’abbinamento di fine pasto: chiudere l’ultima cena dell’anno sorseggiando l’Ornus dell’Ornellaia è un privilegio per pochi. Risultato di una vendemmia tardiva di uve Petit Manseng Toscana IGT, questo Ornellaia vino da dessert è prodotto in edizione estremamente limitata, per garantire la proporzione con la sua alta qualità. Dolci secchi e pasticceria elevano il loro gusto in compagnia dell’Ornus dell’Ornellaia: note di buccia d’arancia candita, albicocca secca e caramello disegnano un arcobaleno di sapori unici perfettamente equilibrati con le percezioni di tabacco dolce e le note amarognole. Un vino dolce dal profilo ricco, eppure in grado di non stancare mai.

Pronti per il conto alla rovescia, la tavola di fine anno si adegua alle usanze della tradizione; quelle più instancabili propongono il rituale ben augurante della frutta secca di melograno. Anche in questo caso al limite della cena, non possono mancare assaggi da sorseggiare: niente di meglio di una grappa Ornellaia da fine pasto all’altezza dei vini degustati durante la cena.

Eligo dell’Ornellaia è un concentrato di qualità dei vini della Tenuta dell’Ornellaia: le vinacce di uve usate per la produzione della collezione annuale vengono distillate per estrarre un elisir di Cabernet-Sauvignon, Merlot, Cabernet franc e Petit Verdot che affina in botte per almeno tre anni, molto più di una semplice grappa riserva. Assemblata con riserve di annate precedenti, la grappa definisce il suo carattere ampio e la sua trama setosa: con una preziosa veste dorata, riempie il bicchiere di aromi dalle sfumature uniche e pregiate, frutto di un’artigianalità che testimonia la cura e l’esperienza ineguagliabile dell’azienda toscana.

Concludere l’anno con una degustazione di vini Ornellaia è senz’altro un privilegio per tutti gli ospiti a tavola: un rituale d’eccezione per prepararsi al nuovo nel modo migliore di stare a tavola. 


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