Gottardi: il miglior Pinot nero italiano nasce a Mazzon

20 novembre 2018

In Alto Adige c’è un lembo di terra prezioso per le coltivazioni del vitigno francese; qui Gottardi crea quello che per molti è il miglior Pinot nero italiano.

Gottardi: il miglior Pinot nero italiano nasce a Mazzon

Ci sono vini capaci di racchiudere in un sorso tutte le potenzialità del terroir declinandole, con stile e originalità, in sfumature evocative e suadenti.

Il Pinot nero Gottardi è la sintesi delle doti naturali di un terroir particolarmente favorevole e delle capacità produttive di un ‘artista del vino’ che ha saputo comprendere ed esaltare le qualità di un vitigno complesso come il Pinot nero. 

I vini Gottardi sono testimoni di come si possa creare un ottimo Pinot nero anche in Italia. Il vitigno di origine francese, della rinomata Borgogna, è tra i più nobili ed eleganti, ma esige condizioni difficilmente rintracciabili ad altre latitudini. Inoltre, è tra quelli più difficili da interpretare, spesso enigmatico e misterioso quando è oggetto di degustazione.

Tuttavia, c’è un piccolo lembo di terra, in Alto Adige, dove nascono frutti perfetti da trasformare in grandi vini che, grazie all’originale interpretazione dei produttori, finiscono per essere annoverati tra i migliori Pinot nero italiani. La località si chiama Mazzon e tanti la conoscono come cru origine di ottimi Pinot nero Alto Adige Doc.

In questo piccolo territorio in provincia di Bolzano, la natura assume le condizioni ideali per far crescere al meglio le uve Pinot nero: i vigneti disegnano paesaggi collinari che raggiungono quote tra i 300 e i 425 metri sul livello del mare; intorno, le montagne incanalano venti freddi mitigati durante il giorno dalla brezza dell’Ora che arriva dal lago di Garda. Al mattino, il sole scalda timidamente la terra che, verso sera, subisce un drastico calo delle temperature. Sono circostanze preziose per fissare la naturale aromaticità dell’uva Pinot nero.

Non a caso, il maso Fernheimhof che Bruno Gottardi scelse di acquistare nel 1986 si trova proprio in questo habitat confacente, ideale per accogliere con i migliori benefici le viti impiantate. Fin dal principio, Gottardi decise di dedicare le sue risorse principalmente alla coltivazione di Pinot nero. Ci sono voluti quasi dieci anni per imbottigliare la prima annata: l’attesa è stata necessaria per non lasciare nulla al caso. Chiunque abbia avuto il piacere di degustare i vini Gottardi sa che ne è valsa la pena. 

Denominato anche Südtiroler Blauburgunder, il Pinot nero Gottardi ha origine su terreni ricchi di calcare e arenarie dove le viti crescono senza pressioni né costrizioni che potrebbero contaminare la natura perfetta. La cura che Bruno Gottardi dedica alla sua produzione si declina in una meticolosità che dalla vigna si protrae in cantina: giunto il tempo della vendemmia, la scelta dei migliori grappoli necessita di abilità manuale; dopodiché, in cantina, ogni spostamento avviene rigorosamente per caduta. Le uve Pinot nero richiamano una particolare attenzione anche in fase di fermentazione, che Gottardi esegue in tini di rovere aperti. Il vino giunge a maturazione in botti di barrique, dove trascorre un anno per affinare i suoi eleganti aromi.

Finalmente, si arriva ad assaporare il rinomato Pinot nero Alto Adige Doc Gottardi: puro, di buona struttura, raffinato come pochi e in grado di restituire la varietà di sentori che il territorio gli dona. Non solo tra i migliori Pinot nero italiani, ma anche uno dei vini rossi più pregiati dell’Alto Adige.

Pinot nero Gottardi: degustiamolo

Di fronte a un calice di Pinot nero Gottardi, si osservano i suoi toni decisi tra il mattone e il granato, per notare poi la sua esuberanza di profumi in divenire che evocano boschi selvaggi; immancabili sentori di pelliccia e cuoio si ammorbidiscono nel tempo di una chiacchiera tra un sorso e l’altro sfociando in note di castagne ed erbe officinali. La trasformazione continua: nel giro di qualche minuto subentra con la sua tipica profondità il cioccolato amaro che, con l’amarena, crea un connubio perfetto. Anche il tannino rivela il suo carattere con un po’ di attesa mostrandosi graffiante al punto giusto.   

Il Pinot nero Gottardi non si concede tutto subito: dal primo approccio intriga e invita a farsi bere con una piacevolezza che, però, non deve generare fretta. Sarebbe un peccato non godere delle sensazioni che si dispiegano piano piano sul palato rivelando, con interessanti evoluzioni, la grandezza di un vino che vuole farsi amare, pienamente e con passione.

È così che l’etichetta di Gottardi ha conquistato esperti e appassionati, diventando un esempio acclamato di come si possa realizzare un ottimo vino Pinot nero anche al di qua delle Alpi.